Il Manifesto del Partito Comunista fu scritto da Karl Marx e Friedrich Engels fra il 1847 e il 1848 e pubblicato a Londra il 21 febbraio del 1848. In Italia fu pubblicato per la prima volta nel 1891. Il libro si apre infatti con questa famosa frase: « Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro: il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi. È ormai tempo che i comunisti espongano apertamente in faccia a tutto il mondo il loro modo di vedere, i loro fini, le loro tendenze, e che contrappongano alla favola dello spettro del comunismo un manifesto del partito stesso. »Karl Marx e Friedrich Engels, il 21 febbraio 1848, pubblicarono il libro Manifesto del Partito Comunista, che spiegava le idee sull’abolizione della proprietà privata e sull’abbattimento dei governi borghesi lasciando il posto a governi proletari. Con loro il comunismo diventa un moto rivoluzionario. Per Marx se la classe proletaria di tutti i paesi prendesse coscienza dei suoi comuni obiettivi, si unirebbero per rovesciare il sistema capitalista. Lo considerava, se lo svolgimento della storia avesse seguito la logica di una razionalità hegeliana, un risultato inevitabile di un processo storico in atto; potendosi comunque verificare, qualora il socialismo non fosse riuscito ad imporsi, l’imbarbarimento della società attraverso la rovina di ambedue le classi in lotta. Dalle rovine del capitalismo sarebbe sorta una società in cui, dopo un periodo di transizione, la dittatura del proletariato, in cui lo Stato avrebbe controllato i mezzi di produzione, la loro proprietà sarebbe passata alla società stessa nel suo complesso, quindi lo Stato era destinato a dissolversi. Vale la pena di notare come, secondo il pensiero marxiano, il comunismo si sarebbe dovuto sviluppare inizialmente in un paese ad alto tasso di industrializzazione come gli USA e non, come poi effettivamente avvenne, in un paese arretrato e prevalentemente agricolo com’era all’epoca dei fatti la Russia.
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